Il Golfo Paradiso ha attratto per le sue eccellenze naturalistiche e ambientali molti artisti di ambito sia ligure che nazionale, sconfinando spesso con artisti internazionali sulla scia di quel grande fenomeno turistico-culturale che passò con il nome di Grand Tour. Essenzialmente sono stati quattro i pittori che storicamente hanno legato il proprio nome alla città di Recco e alle sue Frazioni:
MATTEO PICASSO
Recco (GE) 1794 - Genova 1879
Nasce a Recco nel 1794, figlio del capitano Antonio, proprietario di bastimenti.
Avviato all’attività marittima diverrà egli stesso armatore; in occasione di un suo viaggio di lavoro a Roma presso il Marchese Stefano Rivarola, ha l’occasione di dimostrare la sua valenza artistica eseguendo alcuni disegni che colpiscono profondamente il patrizio genovese il quale convince il giovane a fermarsi per approfondire i suoi studi presso il Camuccini, noto pittore neoclassico.
Le prime opere ricordate sono un autoritratto a matita, datato 1810 ed una copia della deposizione del Caravaggio datata 1819. Matteo Picasso diviene un ritrattista di fama internazionale considerato, a ragione, il più importante pittore ligure tardo neoclassico; impeccabile la sua interpretazione del personaggio raffigurato, non solo per la perfetta somiglianza e nitidezza, ma anche per il desiderio dell’artista di studiarne il carattere e la personalità.
Esegue ritratti a Genova e presso le corti italiane ed europee mantenendo un linguaggio costante, nonostante i mutamenti storici, la sua arte, in definitiva, si identifica con il potere. Subisce, in certo qual modo, l’influenza della pittura francese dell’epoca, ma è anche ispirato dalla tradizione ritrattistica ligure.
Dal 1856 al 1877 espone alle mostre della Società Promotrice di Belle Arti, circa 30 ritratti.
All’età di quarantasei anni sposa la giovane recchese Teresa Cichero che ritrarrà spesso in abbigliamenti sfarzosi e in epoche differenti.
Nel 1853 crea un’Associazione di Mutua Assicurazione Marittima tra armatori (per limitare i costi dei premi assicurativi) tale si protrarrà per un trentennio circa.
Tornando alla sua attività artistica, ricordiamo una delle sue opere più recenti: un autoritratto datato 1868; comunque dobbiamo ricordare che il Picasso, nel 1876, esponeva ancora alla locale Promotrice, cinque ritratti.All’età di ottant’anni in lui nasce il desiderio di avvicinarsi ad una pittura sensibile al naturalismo ed al paesaggismo. Nascono così numerose opere: L’uccello del Paradiso, Il Cigno, Il mare di Camogli, Veduta di Nervi.
Esegue anche numerosi soggetti floreali. La sua arte, adesso, non più vincolata dalle aristocratiche committenze, appare più libera e rinnovata nel sentimento.
Tra le sue prime mostre ricordiamo quella presso l’Accademia Ligustica nel 1828 (con numerosi ritratti).
Sue opere a Genova, Collezione T. A. Pizzardi; Collezione Marchese Orsa Serra; Palazzo Rosso; Genova- Nervi, Galleria di Arte Moderna; Imperia, Pinacoteca Civica; Recco, Parrocchiale; Milano, Milano, Biblioteca Nazionale Braidense; Milano, Civica Ospedale Maggiore; Raccolta Bertarelli.
ANTONIO GIUSEPPE SANTAGATA
Genova 1888 – Recco (GE) 1985
Fu allievo di T. Quinzio all’Accademia Ligustica di Belle Arti, iniziando ad esporre nel 1912. Nel 1921 ottenne il Pensionato Brignole-Sale e nel 1928 l’iscrizione tra gli accademici di merito alla Ligustica.
Espose a numerose mostre, sia nazionali che internazionali: le mostre della Promotrice genovese, quella di Brera del 1924, l’Esposizione Internazionale di Arti Decorative, Parigi nel 1925, Madrid nel 1928, Barcellona nel 1929, Bruxelles nel 1933 (dove vinse la medaglia d’oro), la I e II mostra dedicata al Novecento Italiano, a numerose Biennali veneziane (dove nel 1942 è premiato per un affresco a tema bellico) e Quadriennali romane. Nel 1961 è premiato alla mostra di Arti Figurative presso Palazzo Chiablese a Torino.
Santagata si dedicò con grande successo alla pittura, alla scultura (specie agli esordi), all’affresco e al mosaico.
Attratto inizialmente da una pittura tardo-simbolista, si avvicinò, negli anni Venti, al movimento del Novecento Italiano guidato da Margherita Sarfatti.
Da qui la sua partecipazione alle mostre del 1926 e del 1929, dove espose opere caratterizzate da una solida struttura compositiva (vedere il dipinto “Ritratto della madre”). Circa la sua attività di mosaicista ricordiamo le opere eseguite, dopo il secondo conflitto mondiale, nella chiesa parrocchiale di Recco.
Alcuni anni dopo eseguirà gli affreschi per la navata centrale del Santuario della Madonna della Guardia. Nel 1981 una sua grande opera, “Le Oranti”, verrà inserita nella raccolta dei Musei Vaticani.
Fu anche un ottimo pittore paesaggista e marinista (raffigurò, sovente, vedute del Golfo Paradiso e di Camogli).
Sue opere presso la Galleria d’Arte Moderna di Genova Nervi, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Quadreria dell’Arcivescovado, il Santuario di Nostra Signora della Guardia (affreschi), la chiesa dei Padri Francescani a Recco, la Galleria della pro civitatecristiana in Assisi.
OSCAR SACCOROTTI
Roma 1898 - Recco (GE) 1986
Pittore e incisore si occupò anche di arti decorative e di pittura murale. Ligure di adozione, inizia a Genova la sua attività nel 1914, lavorando con i decoratori Cavallari e Bifoli, alle dipendenze di Coppedè. Nel 1920 conobbe lo scultore Arturo Martini e il poeta Camillo Sbarbaro.
Nel 1926 aderì al movimento “Novecento” e nel 1927 tenne la sua prima mostra personale alla Galleria Esame di Milano, diretta dal Somarè.
Trasferitosi in via Lavinia a Genova, iniziò un fecondo periodo di ricerca pittorica, raccogliendo attorno a se numerosi artisti.
Tra i pittori ricorderemo: Emanuele Rambaldi, Guglielmo Bianchi, Dino Gambetti; lo scultore Servettaz; i poeti Sbarbaro, Barile, Adriano Grande.
Nel 1949 si recò a Parigi e nel 1951 visitò la Provenza; fu poi in Spagna e Portogallo.
Nel 1976 si ritirò sulla collina di Megli frazione di Recco, affacciata sul Golfo Paradiso, in una casa di contadini, che chiamò “Il pettirosso”, dove visse e lavorò in solitudine.
Dal 1930 al 1940 partecipò a tutte le Biennali di Venezia dove, nel 1942 tenne una mostra personale.
Nel 1949 fu nominato Accademico di merito alla Ligustica.
Nel 1935 espose alla Quadriennale romana, dove esporrà fino al 1943 e in seguito nel 1959 e nel 1965.
I dipinti di Saccorotti sono pervasi da un profondo naturalismo e da un cromatismo assai delicato, che diverrà più intenso a partire dagli anni quaranta.
Dipinse paesaggi, figure e nature morte. Svolse anche un’importante attività come incisore.
Sue opere ad Imperia, presso la Pinacoteca Civica.
GIUSEPPE BOZZO
Camogli (GE) 1940 – Recco (GE) 2010
Pittore di cavalletto e di ponteggio, ebbe come maestro Antonio Giuseppe Santagata il quale lo indirizzerà, ancora giovanissimo, all'attività pittorica, spaziando dalla natura morta al paesaggio, alla figura e all'Arte Sacra. La sua lunga attività espositiva ha inizio nel 1967, da allora ha tenuto mostre personali tra le quali, Firenze, Milano, Genova e Viareggio e collettive in molte città conseguendo anche importanti riconoscimenti. Nel 1970 é stato acquistato il dipinto Le gazze ladre, dalla Direzione Belle Arti del Comune di Genova per la collezione della Civica Galleria d'Arte Moderna di Genova. Ottiene nel 1971 il primo premio alla mostra d'Arte Sacra tenutesi a Genova nel Chiostro della Chiesa di San Matteo. Nel 1977 ha conseguito il primo premio, medaglia d'oro, con il dipinto Ritratto della madre nell'ambito delle Celebrazioni colombiane. Per studio ha soggiornato in importanti città italiane e straniere e sue opere figurano in collezioni italiane e Nel 1982 é stato nominato "Accademico di merito" dell'International Academy of Sciences and Art United Nations UNESCO - New York; "Accademico di Merito" dell'Accademia de 1500" di Roma; e nel 1984 "Accademico corrispondente" nella Classe di Discipline Artistiche dell'Accademia Archeologica Italiana di Roma, dal 1988 é membro dell'Accademia di Santa Chiara di Genova e nello stesso anno é nominato Accademico degli "Incamminati" di Modigliana. Nel 1984/85 ha dipinto l'interno della Chiesa di N.S. di Caravaggio sul Monte Orsena a Rapallo e nel 1993 ha eseguito il grande mosaico celebrativo nel Parco della rimembranza a Recco. È stato recensito in molte pubblicazioni e cataloghi d'arte tra cui: Archivio storico degli Artisti/Italia 900, 11/1971; I Profili del Comanducci: Arte contemporanea in Liguria, 1981; Dizionario Comanducci, V Ed., 1/1982. Una sua monografia è stata pubblicata nel 1981 a cura di G.B. Roberto Figari con introduzione dello storico e critico d'arte Vitaliano Rocchiero. Nel 1996 espone nella prestigiosa Torre Doria a San Fruttuoso di Camogli, proprietà del FAI, Fondo Ambiente Italiano e nella Galleria Montagnani - Palazzo Ducale, Genova. Nel giugno 1997 mostra personale alla Galleria Internazionale di Viareggio e nel settembre è invitato dal Comune di Recco per una mostra personale nella Sala Consiliare. Nel 1997-'98-'99 dipinge Il Trittico Mariano fede, colore e luce in onore della Madonna del Suffragio a Recco. Nell'anno 2000 il quadro Regina Pacis Jubilaeum - A.D. 2000. Nel 2001 esegue il grande quadro "Martirio di S.Fruttuoso" per la cattedrale di Terragona (Spagna) e nello stesso anno il quadro della "Madonna del Suffragio" di Recco per la chiesa di Benidorm (Spagna). Nel 2002 la grande pala d'altare raffigurante S.Anna con Maria Bambina per la Chiesa Parrocchiale S.Anna di Tuningen (Germania), città gemellata con Camogli. E’ del 2003 la grande tela: La Madonna del Boschetto con i Santi Fruttuoso, Prospero, Giovanni Buono e Fortunato per il Santuario di N.S. del Boschetto di Camogli; é dello stesso anno il quadro dedicato alla Stella Maris per la Chiesa di S. Nicolò di Capodimonte a Camogli. Nel 2005 il fortuito ritrovamento del dipinto su vetro raffigurante la "Madonna del Buon Consiglio" ispira il pittore ad una serie di dipinti ed alla pubblicazione degli stessi in un opuscolo con raccontata la storia di un miracoloso evento accaduto a Recco nel 1746, scritta da Don Pietro Olcese. Nel 2007 esegue il progetto per il mosaico raffigurante la "Madonna del Suffragio'; posto sul nuovo ponte davanti al Santuario a Recco, dedicato alla Suffragina. Nel 2009 in occasione del cinquantesimo anniversario della vincita dello scudetto a Trieste della Pro Recco pallanuoto, avendo condiviso la gioia della vittoria con gli amici, atleti e coetanei, ha voluto testimoniare con una serie di quadri l'entusiasmo di quel giorno e delletante altre vittorie di scudetti e coppe vinte dalla gloriosa società, vanto della Città di Recco.
GIOVANNI BATTISTA BENVENUTO
Tra i decani degli artisti, scomparso nell'Aprile 2017, legati al territorio di Recco, non può non essere citato GIOVANNI BATTISTA BENVENUTO, nato nel 1925 a Genova, ma originario di Teriasca, che, con le sue caratteristiche opere di matrice “chiarista”, con delicato timbro poetico ci consegna inimitabili scorci della sua “amata” Recco dove vive dagli inizi anni Sessanta.
E’ anche valente plasmatore di finissime terrecotte.
Franco Dioli - Storico dell’arte
Direttore responsabile: IDAL800 900
Istituto Documentazione Arte Ligure dell’Ottocento e Novecento
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