Un'antica leggenda tramanda che quando negli anni 1500 e 1600 la spiaggia di Recco era meta degli sbarchi dei corsari saraceni, i soldati del vecchio forte genovese, sparavano dei colpi di cannone e e qualche salva di moschetto per allarmare la popolazione.
Gli uomini validi si disponevano per la difesa. Le donne, i vecchi ei bambini fuggivano precipitosamente verso le colline per evitare di cadere in mano ai corsari e di finire prigionieri sulle sponde africane.
Per sopravvivere almeno qualche girono portavano con se un pò di farina, qualche manciata di sale e un pò d'olio, tutti alimenti che non mancavano mai, in nessuna casa.
Giunti in salvo sulle colline le donne impastavano la farina con l'acqua dei torrenti aggiungendovi un pò di sale e olio.
Gli anziani raccoglievano nel frattempo la legna dei boschi e accendevano il fuoco attenti a non fare fumo. Sulle braci, sostenute da alcune pietre, poggiavano, delle rustiche lastre d'ardesia che si arroventavano. Altre persone si preocupavano di contatare i contadini della zona con cui barattavano un pò d'olio e di sale per del formaggio. A questo punto le donne erano in grado di fare la focaccia arrichita dal formaggio.
Tiravano e stendevano la pasta in sfoglie molto sottili, vi appoggiavano sopra dei pezzetti di formaggio molle e ricoprivano il tutto con un'altra sfoglia, altrettanto sottile, su cui facevano cadere qualche goccia d'olio e di sale.
Con due dita pizzicavano la pasta pre praticarvi alcuni fori per sfiatare l'umidità prodotta dalla pasta e dal formaggio durante la cottura.
Con un rapido gesto della mano, e con molta abilità, veniva adagiata sulla lastra d'ardesia arroventata dove si cuoceva in pochi minuti.
Un pasto semplice, gustoso e ,ideato in una situazione d'emergenza per sfamare una popolazione atterita, che attendeva un segnale di fine emergenza per rientrare nelle proprie case.
Così è nata la famosa focaccia col formaggio di Recco, un prodotto solare, un prodotto unico.